Automattic accusa WP Engine di uso scorretto del marchio WordPress in un acceso scontro legale.
Introduzione
Nel mondo del software open-source, quando entra in gioco il marchio WordPress, le questioni legali possono assumere proporzioni inaspettate. In questo aggiornamento, scopriamo come Automattic, l’azienda dietro WordPress, faccia sentire la sua voce presentando una contro-querela nei confronti di WP Engine, sostenendo che quest’ultima abbia violato in modo sistematico il diritto d’uso del marchio e confuso il mercato.
Una battaglia legale sul marchio WordPress
La vicenda ha origini nei mesi precedenti, ma è esplosa il 24 ottobre 2025 quando Automattic ha formalmente depositato contro-querela nei confronti di WP Engine, sostenendo che quest’ultima abbia adottato «in modo deliberato pratiche di marketing scorrette e un uso improprio del marchio WordPress».
Automattic accusa WP Engine di essersi fatta passare per affiliata o integrata nel progetto WordPress, inducendo in errore clienti e partner. In questo quadro, la società guidata da Matt Mullenweg pretende riconoscere che il marchio “WordPress” (e derivati) sia protetto, e che l’uso ne abbia causato una diluizione e un danno reputazionale al brand.
Nel corso della disputa, WP Engine aveva già fatto causa ad Automattic e Mullenweg, accusando quest’ultimo di «abuso di potere» e di aver ostacolato l’accesso di WP Engine a risorse fondamentali del progetto WordPress. Con la contro-querela, Automattic ribalta dunque l’accusa, puntando il dito contro WP Engine.
Perché Automattic sostiene che WP Engine ha abusato del marchio WordPress
Tra i punti chiave della contro-querela ci sono le seguenti affermazioni:
- WP Engine avrebbe finto di negoziare una licenza per l’uso del marchio WordPress, senza mai concretizzare accordi, lasciando così Automattic “in attesa” di definire linee di condotta, secondo quanto sostenuto nella querela.
- L’hosting provider avrebbe utilizzato il marchio WordPress e varianti (inclusa l’abbreviazione “WP”) in modo tale da generare confusione nei clienti, facendoli credere che fosse parte integrante del core o affiliata ufficialmente al progetto, mentre Automattic sostiene che non sia così.
- Come conseguenza, Automattic ritiene che il brand WordPress abbia subito un danno reputazionale: la fiducia degli utenti, partner e sviluppatori sarebbe stata compromessa dal modello commerciale di WP Engine. Automattic ritiene che questo costituisca concorrenza sleale e sfruttamento del marchio.
Nel complesso, Automattic chiede che vengano riconosciute le proprie ragioni, sia in termini economici che di tutela del marchio, e che il tribunale fissi i confini entro i quali il nome WordPress può essere legittimamente utilizzato da terzi.
Il contesto più ampio del conflitto tra WordPress e WP Engine
Per comprendere appieno questa contro-querela bisogna risalire a quanto accaduto negli ultimi mesi. WP Engine, società specializzata nell’hosting gestito per siti WordPress, era già entrata in contrasto con Automattic e WordPress.org. Nel settembre 2024, WP Engine aveva ricevuto una lettera di cessazione e desistenza da parte di Automattic per presunta violazione dei marchi WordPress e WooCommerce.
Poco dopo, WP Engine aveva risposto a sua volta con analoghe richieste contro Automattic, e aveva promosso un’azione legale in California in cui accusava Automattic e Mullenweg di abuso di potere e interferenza nei confronti dell’hosting provider.
A dicembre 2024, un’ordinanza preliminare del tribunale ha ordinato ad Automattic di ripristinare l’accesso di WP Engine al repository WordPress.org, after che era stato bloccato.
Da qui, la disputa si è evoluta fino a giungere alla contro-querela del 2025: Automattic non solo si difende, ma contrattacca, chiedendo piena tutela del marchio WordPress.
Quali conseguenze per la comunità WordPress e per l’ecosistema open-source?
Il conflitto non riguarda soltanto questioni legali tra due grandi aziende, ma ha ramificazioni profonde per l’ecosistema WordPress, per gli sviluppatori, per le agenzie e per chi offre servizi legati al software. In particolare:
- Se il tribunale dovesse dar ragione ad Automattic, si potrebbero introdurre maggiore restrizioni all’uso dei termini “WordPress” e “WP” da parte delle terze parti. Ciò potrebbe influire su nomi di plugin, temi, servizi di hosting, marchi aziendali, cambiando dinamiche consolidate.
- Alcuni sviluppatori della community hanno già manifestato preoccupazione che il caso possa minacciare l’apertura del progetto WordPress, o favorire un modello più centralizzato, mentre storicamente l’ecosistema si fonda sul libero utilizzo e sulla mutua collaborazione.
- Le hosting company e altri attori che generano introiti dal mondo WordPress osservano con attenzione l’esito: il confine tra “uso legittimo” e “appropriazione del marchio” potrebbe venir ridefinito, con potenziali implicazioni per marketing, branding e operazioni commerciali.
Automattic sostiene che la tutela del marchio sia essenziale per salvaguardare la fiducia e l’integrità del brand WordPress, e che quando il nome viene utilizzato in modo fuorviante, l’intera comunità ne paga il prezzo.
Qual è il prossimo passo e cosa aspettarsi?
Ora che Automattic ha formalizzato la contro-querela, il caso legale tra WordPress/Automattic e WP Engine entra in una fase più complessa. Verranno valutate in tribunale, tra l’altro:
- Le argomentazioni legali relative al marchio WordPress, al suo uso da parte di terzi e alla sua protezione.
- Le richieste economiche avanzate da Automattic (royalties, compensazioni) e la risposta di WP Engine.
- Le implicazioni per la governance del progetto WordPress, l’ambito di intervento di Automattic, e la distinzione tra hosting, marchio, community e software open-source.
Gli osservatori del settore ritengono che l’esito del processo potrebbe tracciare un precedente per le piattaforme open-source che diventano marchi riconosciuti e per le aziende che offrono servizi collegati. Non è solo una causa tra due aziende: è un modo per ridefinire l’equilibrio tra libertà open-source e protezione del marchio.
Conclusione
In definitiva, la battaglia legale con al centro WordPress non è solo uno scontro commerciale, ma una pagina significativa nella storia dell’ecosistema open-source. Automattic, difendendo il marchio WordPress, vuole stabilire confini chiari sull’uso del nome e sul modo in cui le aziende possono collocarsi attorno ad esso. Se sei un professionista del web, un’agenzia o uno sviluppatore che lavora con WordPress, vale la pena tenere d’occhio questa causa: ciò che deciderà il tribunale potrebbe influenzare strategie di branding e collaborazione per anni.