Bluesky raggiunge 40 milioni di utenti e introduce la funzione “non mi piace” in beta per migliorare i contenuti sul social network.
Introduzione
La piattaforma Bluesky si prepara a una nuova fase della sua esistenza: con oltre 40 milioni di utenti registrati, il social network sta sperimentando ora una funzione “non mi piace” in versione beta, segnando un’evoluzione significativa nel modo in cui gli utenti interagiscono e negli algoritmi che guidano i feed. In questo articolo analizzeremo le ragioni di questo traguardo, le implicazioni della novità “non mi piace” e cosa potrebbe significare per il futuro del social network.
Il traguardo dei 40 milioni su Bluesky
Bluesky ha comunicato di aver superato quota 40 milioni di utenti registrati, un dato che indica una crescita importante per un social network nato soltanto pochi anni fa. Il risultato era atteso da tempo, ma ciò che colpisce è il contesto: un panorama dei social network dominato da piattaforme consolidate, eppure Bluesky riesce a ritagliarsi uno spazio grazie a un approccio differente.
La crescita, infatti, non è stato un semplice effetto numerico: come emerge dagli studi accademici su Bluesky, la piattaforma ha puntato sin dall’inizio su contenuti originali piuttosto che su semplici repost, e su un ambiente “meno tossico” rispetto ad altri social. Questo suggerisce che la popolarità sia basata non solo sull’effetto novità, ma su una proposta di valore che alcuni utenti ritengono interessante.
Tuttavia, dietro i grandi numeri vanno segnalati alcuni punti di attenzione: gli studi evidenziano che, pur con la crescita, l’attività giornaliera degli utenti e l’engagement potrebbero non crescere allo stesso ritmo. In altre parole: più utenti registrati non necessariamente significa un’attività in costante aumento.
Perché la funzione “non mi piace” su un social network?
Il lancio della funzione “non mi piace” (o meglio: “dislikes” in versione beta) su Bluesky arriva con una motivazione chiara: offrire agli utenti un nuovo segnale sul tipo di contenuti che preferiscono evitare, e al sistema un dato in più per personalizzare feed e risposte. La logica è semplice ma significativa: se un utente esprime “non mi piace”, allora il social network può capire che quel tipo di contenuto merita meno visibilità o risposta diversa.
Questa scelta segnala un cambio di passo rispetto a molte piattaforme dove il like è l’unico indicatore forte e la funzione dislike è assente o marginale. In Bluesky, il non mi piace non è solo un segnale sociale, ma un input per l’algoritmo che modula cosa mostrare, come ordinare risposte e thread, e potenzialmente come gestire le interazioni.
Dal punto di vista dell’utente, la funzione può essere vista come un maggior controllo: non è solo “mi piace questo”, ma anche “non voglio più vedere questo tipo di contenuto”. Può contribuire a un’esperienza più personalizzata, a un feed più rilevante, e in teoria a un ambiente più sano. Però, come spesso accade, le implicazioni si estendono anche a temi di moderazione, echo-chamber e trasparenza.
Implicazioni e sfide della novità “non mi piace” su Bluesky
L’aggiunta della funzione “non mi piace” porta con sé opportunità ma anche potenziali criticità. Da un lato, il fatto che Bluesky utilizzi questo nuovo tipo di segnale per apprendere preferenze e filtrare contenuti è positivo: la personalizzazione diventa più granulare, e gli utenti hanno uno strumento in più per dire cosa non vogliono vedere. Dall’altro lato, entra in gioco la questione dell’algoritmo, della visibilità, e della possibilità che “non mi piace” diventi uno strumento di segnalazione che ovviamente deve essere ben gestito.
Una delle sfide riguarda l’effetto sul discorso pubblico all’interno del social network. Se un contenuto riceve molti “non mi piace”, verrà probabilmente lessato nei feed e nelle risposte. Questo può incentivare la qualità, ma potrebbe anche rafforzare bolle di consenso, limitare la visibilità di opinioni marginali o diverse, e creare un bias verso ciò che è conformemente “gradito” all’algoritmo e alla massa.
Inoltre, il fatto che Bluesky si definisca come social network decentralizzato, costruito sul AT Protocol, pone ulteriori riflessioni su come moderazione, segnalazioni e ranking si integrino con una struttura meno centralizzata. Le responsabilità e la trasparenza diventano aspetti chiave: come verranno utilizzati i dati del “non mi piace”? Chi decide su cosa viene mostrato meno?
Infine, dal punto di vista della crescita di utenti, l’introduzione della funzione “dislike” giunge in un momento strategico per Bluesky, che vuole mantenere slancio e offrire strumenti che migliorino l’esperienza. Ma serve attenzione: crescere in utenti registrati è una cosa, mantenere l’attività e la partecipazione attiva un’altra. Se la funzione non è ben calibrata, rischia di generare attriti o malcontento.
Dove va il social network Bluesky e perché conta
Il percorso di Bluesky appare significativo non solo per il numero di utenti raggiunto, ma anche perché rappresenta un esperimento nel mondo dei social network: un’app che vuole combinare l’immediatezza di un feed come quello di Twitter con una struttura decentralizzata, controlli più robusti per l’utente, e meta-strumenti per migliorare l’esperienza.
La crescita fino a 40 milioni di utenti è una pietra miliare, ma per diventare un social network davvero competitivo occorrerà consolidare l’engagement, fidelizzare gli utenti e dimostrare che le innovazioni, come il “non mi piace”, non sono meri gimmick, bensì strumenti utili. Per le aziende, i creatori di contenuti e gli utenti, resta da capire se Bluesky saprà offrire un ambiente stabile, visibilità reale, e soprattutto una proposta alternativa e credibile rispetto ai giganti del settore.
In definitiva, l’adozione del “non mi piace” mette Bluesky in una posizione interessante: può diventare un modello per un social network dove le interazioni negative (o semplicemente non volute) vengono trasformate in segnale costruttivo, ma con il giusto equilibrio tra personalizzazione e apertura, tra segnalazione e rispetto della diversità di opinioni. Il tempo dirà se questo sarà un punto di svolta o una funzionalità che si sommerà ad altre senza cambiarne il profilo profondo.
Conclusione
Bluesky ha conquistato un nuovo traguardo superando i 40 milioni di utenti e ha lanciato la funzione “non mi piace” in beta con l’obiettivo di migliorare sia l’esperienza individuale che il sistema di feed del social network. Questi sviluppi riflettono una visione che va oltre il semplice “mi piace” e punta a personalizzare, filtrare e rendere più significativa la presenza online. Resta da vedere come gli utenti reagiranno e come tali strumenti saranno gestiti nella pratica. In un panorama digitale in continua evoluzione, Bluesky sembra voler farsi spazio non solo per numeri, ma per impostare nuove regole di interazione sul social network.