Clamoroso: OpenAI rivoluziona la “personalità” di ChatGPT! Scopri come cambia l’AI e cosa significa per il futuro dei chatbot.

OpenAI riorganizza il team che modella l’AI, lancia OAI Labs e promette chat più umane: dietro la nuova era di ChatGPT, AI, chatbot e personalità.

OpenAI, la celebre azienda leader nel campo dell’AI e dei chatbot come ChatGPT, ha annunciato una svolta interna che promette di ridefinire la “personalità” con cui le sue intelligenze artificiali interagiscono con gli utenti. Non si tratta di un semplice restyling aziendale, ma di una vera e propria rivoluzione organizzativa, finalizzata a migliorare la qualità emotiva, etica e cognitiva dei chatbot. Vediamo cosa è successo, perché è importante e cosa potrebbero voler dire le novità che ci attendono.

1. La riorganizzazione del team “Model Behavior” (comportamento del modello)

In un memo interno diffuso ad agosto, il Chief Research Officer di OpenAI, Mark Chen, ha comunicato che il team Model Behavior – un gruppo rinomato di circa 14 ricercatori, responsabile della gestualità e della “personalità” dei modelli AI – verrà integrato all’interno del più ampio team Post Training, guidato da Max Schwarzer.

Il team Model Behavior, fin dalla sua fondazione, ha avuto un ruolo cruciale nel plasmare il tono, la correttezza e l’etica dei modelli AI di OpenAI. Tra le sue priorità:

  • Ridurre la sciocofilia («sycophancy»), quel fenomeno in cui il modello tende ad acconsentire in modo indesiderato, anche a idee potenzialmente dannose o non equilibrate.
  • Mitigare i bias politici, garantendo risposte più bilanciate e meno influenzate da pregiudizi.
  • Collaborare agli approfondimenti sull’AI consciousness, ovvero il dibattito interno su consapevolezza e autocoscienza delle intelligenze artificiali.

L’obiettivo dichiarato da Chen è chiaro: portare il lavoro sul comportamento dei modelli più vicino al cuore dello sviluppo tecnico. In altre parole, la personalità di ChatGPT non sarà più una rifinitura secondaria, ma parte integrante della progettazione dei modelli.

2. La mossa strategica: perché ora?

Negli ultimi mesi, GPT-5 ha suscitato reazioni contrastanti: se da un lato l’AI era meno ossequiosa, offrendo risposte più critiche e meno compiacenti, molti utenti l’hanno percepita come fredda, distante, quasi “robotica”. La pressione e il feedback hanno spinto OpenAI a reintegrare modelli precedenti – come GPT-4o – e a rilasciare aggiornamenti volti a rendere GPT-5 “più caldo, più umano” senza ricadere nella sycophancy.

Questa ristrutturazione organizzativa sembra quindi essere una risposta concreta a tali controversie: se l’esperienza utente – la “personalità” del chatbot – è diventata un valore cruciale, allora merita di essere curata nel cuore dell’AI.

3. Il nuovo progetto: nasce OAI Labs

La fondatrice del team Model Behavior, Joanne Jang, non farà parte della nuova struttura Post Training. Al contrario, guiderà una nuova avventura interna: OAI Labs. In un’intervista a TechCrunch, Jang ha spiegato che OAI Labs si dedicherà a inventare e prototipare nuove interfacce per la collaborazione tra umani e AI.

Non emerge ancora una descrizione precisa delle attività, ma le parole di Jang – “andare oltre il modello chat”, costruire sistemi in cui l’AI non sia solo compagna ma strumento di pensiero, creatività, apprendimento, connessione – tracciano una visione intrigante.

4. Implicazioni sull’ecosistema AI e sui chatbot

a) Personalità come differenziatore

OpenAI riconosce che i chatbot non possono limitarsi a essere utili: devono risultare piacevoli, empatici, bilanciati. Questa reorganizzazione segnala che la personalità del modello – prima vista come margine estetico – è ora pilastro strategico.

b) Verso un’interazione più sofisticata

OAI Labs promette interfacce sperimentali: non solo chat testuali ma strumenti profondi per collaborare con l’AI su livelli più complessi. Immagina: AI come co-autore creativo, tutor cognitivo o confidante progettuale.

c) Risposta a problemi reali

La riorganizzazione arriva anche in un contesto delicato: OpenAI affronta critiche e perfino cause legali relative a casi sensibili (come interazioni con utenti in crisi). Riprogettare il comportamento del modello significa anche ripensare la sicurezza, l’etica e la capacità di riconoscere segnali delicati.

5. Cosa aspettarsi nei prossimi mesi

  • Implementazioni concrete nel tono e nello stile di risposta di GPT-5 e futuri modelli, più umane e meno neutre.
  • Esperimenti di interfacce inedite, grazie a OAI Labs, potenzialmente accessibili tramite programmi di ricerca o preview.
  • Maggiore integrazione fra sviluppo tecnico e aspetti umani/emotivi del modello, con team uniti e obiettivi condivisi.

6. Un futuro dove ChatGPT evolve con noi

In sintesi, OpenAI sta ridefinendo ChatGPT non solo come strumento intelligente, ma come presenza più autonoma, umana, eticamente responsabile. La fusione tra Model Behavior e Post Training segnala una nuova maturità dell’AI: non basta essere performanti, bisogna essere anche reali nei modi, etici nei contenuti, collaborativi nelle forme.

OAI Labs, dall’altro lato, apre la porta a un mondo dove il chatbot non si limita a rispondere, ma diventa co-creatore, amplificatore emotivo, compagno di apprendimento. È una visione audace, ma coerente con l’evoluzione della tecnologia e delle aspettative degli utenti.

Conclusione
Questa riorganizzazione di OpenAI – anticipata da TechCrunch il 5 settembre 2025 (con conferme ufficiali) – non è un semplice cambio di sede. È una svolta direzionale che mette il comportamento, la personalità e il modo in cui le AI “stanno con noi” al centro. Se il futuro dell’AI è umano, allora va disegnato insieme all’uomo – e OpenAI sembra averlo capito.

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