Con oltre 100 spazi tematici già attivi, Threads introduce le “communities” per dare vita a discussioni profonde su sport, libri, K-pop e altro: è l’ennesimo colpo a X nel duello dei social.
Quando pensi ad Threads, immagini l’app dove scambi post, segui argomenti e scopri contenuti legati ai tuoi interessi. Ora, Threads fa un passo avanti: ha ufficialmente introdotto le communities, una funzione che ridefinisce il modo di usare quest’app, e che lancia una sfida diretta a X nel campo dei social. Le communities sono spazi tematici dedicati a conversazioni approfondite, dove gli utenti possono interagire su argomenti come basket, libri, TV, K-pop, intelligenza artificiale e molto altro. Con oltre cento comunità iniziali attive, Threads punta a consolidarsi come punto di riferimento nei social per le passioni e gli interessi individuali.
L’idea dietro le nuove communities è semplice ma potente: permettere agli utenti di immergersi in discussioni rilevanti senza perdersi nei flussi generici del feed. Ogni community ha un tema specifico, un feed dedicato e – quando decidi di farne parte – il tuo profilo mostrerà chiaramente la tua appartenenza. Ad esempio, se entri nella community “Book Threads”, potrai usare un’emoji a forma di pila di libri per mettere “mi piace” ai post.
Quel che rende la funzione particolarmente interessante è il modo in cui si distingue da ciò che esiste su X. Su X, le communities sono create e moderate dagli utenti stessi e assomigliano ai subreddit di Reddit: solo chi è membro può intervenire attivamente. Threads, invece, parte con comunità già predisposte da Meta; gli utenti non possono crearle liberamente (almeno inizialmente) e, anche se non sei membro, puoi ancora vedere i post pubblici. Solo chi aderisce ottiene i privilegi extra, come emoji personalizzate e badge futuri.
I post delle communities non restano confinati: essi possono comparire anche nei feed “For You” o “Following”, permettendo che contenuti interessanti escano dal loro spazio di nicchia e raggiungano un pubblico più vasto. Ma solo chi è membro gode delle funzionalità extra, come l’emoji tematica e, pian piano, badge per gli utenti più attivi.
Un’altra differenza chiave riguarda la visibilità della community a cui partecipi. Su Threads, quando entri in una community, quella community viene associata al tuo profilo – e non puoi nascondere questa appartenenza. Meta ha spiegato che ciò fa parte del design: vogliono che chi ti vede su Threads capisca immediatamente quali argomenti ti interessano.
Questa mossa non è casuale: Threads sfrutta tendenze che già erano emerse organicamente. Prima dell’introduzione ufficiale delle communities, molti utenti usavano “topic tags” (una versione evoluta dell’hashtag, senza il simbolo “#”) per indirizzare post verso i loro interessi: per esempio “NBA Threads” era già un’etichetta con vita propria. Ora, con le communities, quel comportamento si cristallizza in spazi strutturati.
Threads consente anche di riorganizzare i feed: puoi decidere che una certa community diventi il feed predefinito da vedere quando apri l’app. In questo modo, l’esperienza d’uso si fa sempre più personalizzata e centrata sui tuoi interessi.
Ma come valuta Meta il successo di questa novità? Tra le prossime mosse ci sono test su algoritmi più sofisticati per il ranking dei post, in modo che i contenuti migliori emergano sia all’interno delle community che nei feed generali “For You”. Inoltre, è previsto il lancio di badge per utenti particolarmente attivi, che verranno identificati come “costruttori di community”.
Naturalmente, restano alcune limitazioni e punti di attenzione. Il fatto che le communities non siano inizialmente create dagli utenti può limitare la varietà o l’aderenza agli interessi più di nicchia. Alcuni utenti che amano esercitare controllo sui propri spazi potrebbero preferire una libertà maggiore nella gestione delle community. E sebbene i post siano visibili anche ai non membri, la vera interazione – emoji speciali, badge – è riservata ai membri.
In parallelo, il confronto con X è inevitabile. Threads punta a guadagnare terreno giocando sulla semplicità, la personalizzazione e la gradualità: introdurre comunità già pronte può facilitare l’adozione da parte degli utenti che non vogliono costruirsi tutto da zero. X, d’altro canto, ha già un ecosistema di community gestite dagli utenti, che può essere più flessibile ma anche più frammentato.
Dal punto di vista strategico, questa mossa rafforza la posizione di Threads nel panorama dei social: non più solo un luogo dove si posta e si legge, ma uno spazio in cui si costruiscono interazioni vere attorno a passioni e interessi condivisi. E, dato che Threads sta chiudendo il divario con X in termini di utenti attivi su dispositivi mobili, questa introduzione può rappresentare un ulteriore acceleratore per la crescita.
Per chi usa già Threads, le communities promettono un’esperienza più coinvolgente. Potrai scegliere le community che ti rappresentano, interagire con chi ha le tue stesse passioni e ricevere contenuti più su misura. Per chi usa X, il colpo è diretto: Threads non solo replica alcune idee, ma le riorganizza in una forma diversa, potenzialmente più accessibile e integrata.
In conclusione, il lancio delle communities su Threads segna un passo cruciale nella guerra dei social. Meta non si limita a rispondere a X: reinterpreta il modello delle community per offrirti un’esperienza sociale più fluida e centrata su te. Se la strategia funzionerà, potremmo vedere un cambiamento nelle dinamiche degli social: comunità tematiche più forti, contenuti più rilevanti e un “ottimismo da nicchia” che prevale sui flussi generici.